PROGRAMMI DI ITALIANO DELLE SUPERIORI

Con l'anno scolastico 2010/11 sono attuativi i nuovi ordinamenti dell'istruzione secondaria di secondo grado. I nuovi ordinamenti prevedono delle modifiche ai programmi d'insegnamento, il riferimento presso il ministero è il seguente:

 http://archivio.pubblica.istruzione.it/riforma_superiori/nuovesuperiori/index.html

 

Nelle pagine di questo sito sono riportate le linee guida  previste dal ministero:

- Linee guida Istruzione professionale primo biennio

- Linee guida Istruzione professionale secondo biennio e quinto anno

 

- Linee guida Istruzione tecnica primo biennio

- Linee guida Istruzione tecnica secondo biennio e quinto anno

 

- Linee guida Licei

Iniziata nell'anno scolastico 2010-11 nelle classi prime la nuova programmazione delle superiori andrà a regime nell'anno scolastico 2014-15, secondo la seguente scansione:

2010- 11 Classi prime

2011-12 Classi prime e seconde

2012-13 Classi prime, seconde e terze

2013-14 Classi prime, seconde, terze e quarte

2014-14 Classi prime, seconde, terze, quarte e quinte

Ricordo che dall'anno scolastico 2007/08 il primo biennio dell'istruzione secondaria superiore vede l'attuazione dell'obbligo d'istruzione, per maggiori informazioni sui riflessi sulla didattica introdotti dal nuovo obbligo d'istruzione rinvio ad una pagina del seguente sito: Formare competenze   


 NEL VECCHIO ORDINAMENTO LA PROGRAMMAZIONE ERA LA SEGUENTE

LICEO CLASSICO E SCIENTIFICO: Ginnasio - Liceo

ISTITUTI TECNICI: Biennio - Triennio

ISTITUTI PROFESSIONALI: Biennio - Terzo anno - Biennio post-qualifica

 

LICEO CLASSICO E SCIENTIFICO 

GINNASIO

ITALIANO

Ginnasio

IV Classe

Prose e poesie di autori dal secolo XIV al XX, anche stranieri. l'Eneide in buona versione italiana.

V Classe

Prose e poesie come sopra. I Promessi Sposi.

Della padronanza della nostra lingua; delle capacità di valutazione delle opere, della sensibilità nell'esame di processi naturali, moti dell'animo, concetti, daranno prova d'ora innanzi gli alunni in gare collettive per l'espressione precisa e bella, e nella redazione scritta individuale.

 

LICEO

Nel liceo il metodo più propriamente storico, che si seguirà nello studio delle tre letterature, permetterà una più critica penetrazione della civiltà antica e della moderna e dei loro rapporti. Lo studio della letteratura sarà accompagnato da letture di documenti e di passi caratteristici per lo stile sia dei singoli autori, sia di intere epoche (per le letterature antiche la documentazione diretta sarà completata dalla lettura di buone traduzioni italiane) sulla base di tali letture, volta a volta si verrà a sobri rilievi sugli autori, a cogliere i caratteri salienti e distintivi degli autori e delle epoche, ed a provocare da parte degli alunni precise formulazioni orali e scritte dei loro sentimenti e giudizi. Non si trascureranno, d'altra parte, opportuni rilievi grammaticali, sintattici e lessicali.

 

I Classe

Qualche prosa e poesia medievale che prepari a intendere l'origine della lingua italiana e il passaggio alla primitiva poesia in volgare, anche in rapporto alle espressioni musicali (lauda, ballata, sonetto ecc.). Dalla poesia provenzale al «Dolce Stil Novo». La prosa italiana del Duecento. Dante e la Divina Commedia. Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio. I principali prosatori del Trecento. l'umanesimo. I principali autori della seconda metà del Quattrocento: il  Poliziano, il Pulci, il Magnifico, Leonardo il Pontano, il Sannazzaro, il Boiardo.     -

Oltre i più significativi passi degli autori citati si curerà più particolarmente la lettura e il commento storico, linguistico ed estetico di almeno 20 canti della prima cantica della Divina Commedia, delle più belle liriche del Petrarca, di una buona scelta di novelle del Decamerone.-

 

II Classe

Gli autori maggiori del primo Cinquecento: Ariosto, Machiavelli, Guicciardini; altri lirici e prosatori.

La poesia satirica e burlesca. Il Tasso.

Il Seicento e i suoi caratteri. Il marinismo. Lirici del Seicento. Storici e critici. Galileo Galilei, Vico.

Il Settecento, l'Arcadia e Metastasio. Storici e critici. Il rinnovamento civile ed artistico. Goldoni, Parini, Alfieri.

Saranno letti e commentati almeno 20 canti del Purgatorio, passi delle opere del Machiavelli, specialmente dai Discorsi sulla prima deca di Tito Livio, canto dell'Orlando Furioso e della Gerusalemme Liberata, una tragedia dell'Alfieri e una larga scelta della Vita, libro del Partni e passi del Giorno.

 

III Classe

L'Ottocento, Vincenzo Monti, Ugo Foscolo. il Romanticismo, Leopardi, Manzoni. Scrittori e poeti del Risorgimento. I politici, G. Mazzini. La seconda metà dell'Ottocento; correnti ed orientamenti letterari. Positivismo e Verismo, G. Carducci, G. Pascoli, G. D'Annunzio. Poeti e romanzieri, Fogazzaro, Verga. il Novecento, L. Pirandello. La critica letteraria.

Nella terza classe del Liceo lo studio della letteratura dovrà essere compiuto soprattutto attraverso la lettura diretta dei testi. Sarà obbligatoria, oltre la lettura e il commento di almeno 15 canti del Paradiso, la lettura delle Odi, dei Sonetti, dei Sepolcri, di passi delle Grazie, nonché di qualche prosa letteraria del Foscolo; la conoscenza del Leopardi attraverso la lettura di almeno 15 canti e di qualche Operetta morale, e quella del Manzoni attraverso la lettura dell'Adelchi, delle più alte liriche e dei Promessi Sposi. La conoscenza diretta del Carducci dovrà essere la più ampia possibile per il carattere educativo della sua patriottica ed umana poesia È inoltre richiesta la lettura di una larga scelta di prose letterarie del De Sanctis e di un romanzo del Verga. Nelle due ultime classi del Liceo una grave lacuna deve essere colmata: quella dell'ignoranza delle letterature straniere. Almeno un'ora la settimana dovrebbe essere dedicata allo studio delle letterature straniere e particolarmente della francese, tedesca, russa, inglese, americana: dalla Chanson de geste alle commedie di Molière, a Balzac, a Victor Hugo, a Stendhal, a Flaubert, a Maupassant; dai Nibelunghi all'Arminio e Dorotea, al Faust di Goethe, o qualche tragedia dello Schiller; alle liriche di Heine; da Gogol a Tolstoj, a Dostoievskij, a Gorkij, a Shakespeare, a Dickens, ai grandi lirici dell'Ottocento; da Emerson a Poe, Melville.

Gioverà a tale studio l'uso della biblioteca scolastica, attraverso la quale gli alunni acquisteranno la conoscenza delle letterature straniere nei loro capolavori.

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ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI 

BIENNIO

Nel biennio iniziale degli Istituti tecnici e degli Istituti professionali il programma d'italiano è lo stesso. 

Italiano del biennio

(pubblicato sulla G.U. del 21 maggio 1992)

 ITALIANO (progetto Brocca)

Le finalità, gli obiettivi e i contenuti vengono presentate distinguendo i tre settori istituzionali delle abilità linguistiche, della riflessione sulla lingua e dell'educazione letteraria. Tale partizione e l'ordine che ne consegue non costituiscono indicazione di priorità intrinseca o di sequenza nella prassi didattica, la quale deve invece attuare una forte circolarità e una chiara interconnessione fra le attività di ciascun settore.

 

FINALITA'

Finalità specifiche del biennio sono:

a) nel settore delle abilità linguistiche.

1. l'acquisizione della capacità di usare la lingua nella ricezione e nella produzione, orali e scritte, in maniera sufficientemente articolata, in relazione agli scopi e alle situazioni comunicative, e secondo una dimensione propriamente 'testuale';

2. l’acquisizione, in particolare, dell'abitudine alla lettura, come mezzo insostituibile per accedere a più vasti campi del sapere, per soddisfare nuove personali esigenze di cultura, per la maturazione delle capacità di riflessione e per la maggiore partecipazione alla realtà sociale;

 

b) nel settore della riflessione sulla lingua:

3. l'acquisizione di una conoscenza riflessa più sicura e complessiva dei processi comunicativi e della natura e del funzionamento del sistema della lingua, allo scopo sia di rendere più consapevole il proprio uso linguistico sia di cogliere i rapporti tra la lingua, il pensiero e il comportamento umano sia di riconoscere, nella lingua,. le testimonianze delle vicende storiche e culturali;

4. l'acquisizione di un metodo più rigoroso anche nell'analisi della lingua, in analogia con le esperienze che si compiono in altri campi disciplinari:

 

c) nel settore dell'educazione letteraria:

5. la maturazione, attraverso l'accostamento a testi di vario genere e significato e l'esperienza di analisi dirette condotte su di essi, di un interesse più specifico per le opere letterarie., che porti alla 'scoperta' della letteratura come rappresentazione di sentimenti e situazioni universali in cui ciascuno possa riconoscersi e luogo in cui anche i gruppi sociali inscrivano e riconoscano le loro esperienze, aspirazioni e concezioni.

 

Riferimenti generali

L'insegnamento dell'italiano si colloca nel quadro più ampio dell'educazione linguistica, la quale coinvolge tutti i linguaggi, verbali e non verbali, e impegna tutte le discipline. La connessione fra i diversi linguaggi e la varietà dei contenuti e delle situazioni di apprendimento, a cui la pratica dei linguaggi va collegata, costituiscono punti di riferimento obbligati in ogni fase del percorso formativo. In particolare la lingua primaria, come strumento fondamentale per l'elaborazione e l'espressione del pensiero e per l'ampliamento dell'intero patrimonio personale di esperienze e di cultura., si offre come terreno di intervento diretto per tutti gli insegnamenti. In tale contesto, l'insegnamento dell' Italiano assume come oggetto specifico dell'azione educativa e come campo di acquisizioni culturali i processi di produzione e comprensione in questa lingua, facendosi speciale carico di farne emergere la varietà di caratteri e di funzioni. In tale azione esso trova particolari attinenze con gli altri insegnamenti linguistici.

Si segnala in particolare che la civiltà contemporanea ha accresciuto il suo interesse per il linguaggio, del quale vengono messi sempre più in evidenza le connessioni con i processi di sviluppo cognitivo e con il formarsi di una coscienza etnica e culturale e il nesso indissolubile con i contenuti del sapere. Il linguaggio stesso, e in special modo la lingua umana, diventano perciò oggetto centrale di osservazione riflessa, anche in funzione propedeutica nei riguardi di altre direzioni di studio, come quelle della logica, della matematica, della filosofia.

L'osservazione della lingua si riconosce oggi percorso obbligato anche per l'approccio ai testi letterari, nei quali il mezzo linguistico esprime al massimo le sue potenzialità.

 

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Gli obiettivi, indicati secondo i settori istituzionali della disciplina, si riferiscono a capacità che lo studente deve dimostrare di aver acquisito al termine del biennio.

 

Abilità linguistiche

Comunicazione orale

a) Ricezione (ascolto).

Lo studente, superando il livello della comprensione globale e generica dei discorsi altrui, deve saper:

1. individuare nel discorso altrui i nuclei collaterali e l'organizzazione testuale, specialmente nelle esposizioni argomentate;

2. evincere con chiarezza il punto di vista e le finalità dell'emittente.

 

b) Produzione (parlato).

Lo studente, superando il livello dell'esposizione casualmente sequenziale e indifferenziata, deve saper:

3. pianificare e organizzare il proprio discorso, tenendo conto delle caratteristiche del destinatario, delle diverse situazioni comunicative, delle diverse finalità del messaggio e del tempo disponibile;

4. regolare con consapevolezza il registro linguistico (usi formali e informali), i tratti prosodici (intonazione, volume di voce, ritmo) e gli elementi che conferiscono efficacia al discorso.

 

Gli obiettivi indicati riguardano anche la comunicazione a distanza attraverso mezzi fonici e fonico-visivi, nella quale l'uso orale ha assunto aspetti particolari e svolge funzioni culturali e sociali nuove.

 

Lettura

Nella pratica della lettura, tenuto conto delle diverse modalità e funzioni che caratterizzano la lettura silenziosa e quella a voce, si segnalano separatamente due ordini di obiettivi.

 

Nella lettura silenziosa lo studente deve saper:

5. compiere letture diversificate, nel metodo e nei tempi, in rapporto a scopi diversi, quali la ricerca di dati e informazioni, la sommaria esplorazione, la comprensione globale, la comprensione approfondita, l'uso del testo per le attività di studio;

6. condurre l'analisi e l'interpretazione dei testi, sapendo:

6.1. individuare le strutture e le convenzioni proprie dei diversi tipi di testo,

6.2. usare le proprie conoscenze per compiere inferenze,

6.3. integrare le informazioni del testo con quelle fornite da altre fonti.

 

Nella lettura a voce lo studente deve saper

 

7. rendere l'esecuzione funzionale alla situazione, regolando gli aspetti fonici, prosodici e di direzione comunicativa.

 

Scrittura

Nella pratica della scrittura lo studente deve raggiungere:

8. una adeguata consapevolezza e capacità di controllo delle differenze tra formulazione orale e formulazione scritta del pensiero con particolare riferimento ai rapporti tra fatti prosodici e punteggiatura, tra sintassi ellittica e sintassi esplicita, tra lessico comune e lessico preciso o tecnico;

9. la capacità di realizzare forme di scrittura diverse in rapporto all'uso, alle funzioni e alle situazioni comunicative, distinguendo tra scritture più strumentali e di uso personale e scritture di più ampia diffusione e di diversa funzione, che richiedono più attenta pianificazione;

10. la consapevolezza della flessibilità del progetto di scrittura e la conseguente capacità di modificarlo quando occorra;

11. la capacità di utilizzare intelligentemente e correttamente informazioni, stimoli e modelli di scrittura, ricavati da altri testi.

 

Riflessione sulla lingua

Gli obiettivi della riflessione sulla lingua si rapportano a finalità sia applicative, sia cognitive. Lo studente deve saper:

12. analizzare con metodi di adeguato rigore scientifico la lingua, sapendo collegare i fenomeni dei vari livelli del sistema e istituendo confronti tra alcuni elementi fondamentali della lingua italiana e quelli di altre lingue studiate o note, compresi i dialetti;

13. riconoscere la diversa utilizzazione che hanno le stesse strutture linguistiche in diversi tipi di testo;

14. cogliere l'interrelazione tra i contenuti del pensiero e le forme linguistiche;

15. istituire rapporti tra l'ambito delle lingue verbali, i linguaggi formalizzati, quali quelli della matematica, della logica e delle tecnologie dell'informazione, e le realizzazioni nei linguaggi visivi;

16. cogliere il rapporto tra le tradizioni linguistiche, le tradizioni culturali e le vicende della società, rilevando gli aspetti della storicità della lingua e della varietà linguistica nello spazio geografico.

 

Educazione letteraria

Lo studente deve saper:

17. riconoscere gli aspetti formali del testo letterario nelle sue varie realizzazioni, rilevando la funzione che in esso assumono l'ordine interno di costruzione, le scelte linguistiche e, in particolare nella poesia, i tratti ritmici e prosodici e la stessa configurazione grafica;

18. cogliere in termini essenziali, attraverso elementi del linguaggio e riferimenti di contenuto, il rapporto tra l'opera letteraria e il contesto culturale e storico generale in cui essa si situa;

19. fornire, sulla base degli elementi testuali e contestuali rilevati, un'interpretazione complessiva e metodologicamente fondata del testo;

20. formulare giudizi motivati che esplicitino il rapporto tra il messaggio dell'opera e l'esperienza culturale e la sensibilità estetica del lettore.

 

ARTICOLAZIONE DEI CONTENUTI

Abilità linguistiche

Lo sviluppo delle abilità linguistiche trova i suoi contenuti nelle specifiche attività che lo studente deve svolgere sulla base di motivazioni e spunti concreti.

Per la ricezione e la produzione orale tali attività sono:

·      la pratica dei diversi generi di scambio comunicativo, quali: la conversazione, la discussione, il dibattito, l'intervista, l'esposizione libera o sulla base di appunti e scalette;

·      rilevamenti e registrazioni della produzione,. di altri e degli studenti stessi in situazioni extrascolastiche, anche attraverso i mezzi radiofonici e televisivi;

·      l'utilizzazione consapevole delle caratteristiche strutturali e testuali del parlato, che lo rendono funzionale alla particolare modalità comunicativa e lo differenziano dall'uso scritto.

 

Per la lettura i contenuti fanno riferimento sia all'ulteriore necessario sviluppo dell'abilità specifica, sia al soddisfacimento dei bisogni di cultura e di partecipazione alla vita sociale presenti nello studente. Le attività di analisi e comprensione dei testi devono:

·      riguardare un'ampia varietà di testi, riferibili a tipologie e tematiche diverse: da testi espositivi e informativi a testi argomentativi, da testi scientifici e tecnici a testi letterari;

·      portare a individuare i caratteri specifici della testualità e il loro vario manifestarsi nelle diverse forme di testo:

·      realizzarsi anche in letture strumentali, eseguite in situazioni di USO concreto (a fini di studio, per preparare dibattiti, relazioni ecc.).

 

Per la scelta e le attività riguardanti i testi propriamente letterari si rinvia a quanto è detto nel paragrafo sull'educazione letteraria.

 

Per la scrittura le attività consistono nella produzione di vari tipi di testo, allo scopo di accostarsi alle utilizzazioni e alle finalità che la scrittura trova nella vita reale e che possono essere così indicate:

·      dare, registrare e chiedere informazioni, in forme testuali quali appunti di lezioni e di conferenze verbali di discussione, annunci e comunicazioni di carattere privato o pubblico, ecc.;

·      dare istruzioni per eseguire operazioni o regolare attività;

·      descrivere in termini oggettivi o soggettivi luoghi, oggetti, persone, eventi;

·      sviluppare argomentazioni su tema dato, secondo istruzioni compositive indicate;

·      trasferire contenuti di testi in altra forma, mediante parafrasi, riscritture, riassunti di varia dimensione e secondo prospettive diverse;

·      interpretare e commentare testi, redigendo recensioni di libri. film, spettacoli, note esplicative e osservazioni valutative a margine di testi;

·      rielaborare in modo creativo esperienze personali, informazioni oggettive ed elementi fantastici, in forma di diari, dialoghi, racconti, sceneggiature ecc.

Sono altresì contenuto specifico della didattica della scrittura, per ogni forma da praticare, tutti gli aspetti, le fasi e le tecniche del processo di composizione, riguardanti l'ideazione, l'ordine di costruzione e la graduale definizione formale del testo (articolazione, correttezza e registro della lingua, ampiezza, impostazione grafica) in rapporto alla sua funzione e destinazione, nonché al tempo di elaborazione.

Le varie forme di produzione scritta vanno il più possibile riferite alle attività scolastiche, affinché tale pratica non abbia puro carattere di esercizio fine a se stesso.

 

Riflessione sulla lingua

I contenuti della riflessione sono dati dalla materia relativa ai processi di comunicazione e al funzionamento del sistema della lingua. Tale quadro, parzialmente già noto allo studente, deve ora acquistare decisiva chiarezza e completezza e perciò deve ricomprendere tutti i principali nuclei tematici. Diventano argomenti di particolare o nuova trattazione:

·      le caratteristiche fondamentali di un 'testo (unità, completezza, coerenza, coesione che ne realizzano l'informatività) e le sue possibili articolazioni, sia nelle forme dell'oralità, sia in quelle della scrittura;

·      la varietà dei tipi di testo ("tipologia dei testi"), che conduce ad esaminare il rapporto tra la forma del testo e il suo contenuto;

·      gli aspetti retorici, legati particolarmente a valori semantici, nei diversi usi della lingua;

·      le implicazioni principali del rapporto tra semantica e sintassi nella struttura della frase: legami tra i costituenti, reggenze, concordanze modali, temporali e aspettuali dei verbi;

·      punti fondamentali nella vicenda storica della lingua italiana, dalle sue origini latine ad oggi, e dei suoi rapporti con i dialetti e con altre lingue;

·      le varietà sociali e funzionali della lingua (standard scritto, uso medio, usi regionali, linguaggi settoriali) anche in relazione alle esperienze presenti negli studenti.

 

Educazione letteraria

L'educazione letteraria trova i suoi contenuti nella diretta lettura ed analisi dei testi letterari, affiancata da una conoscenza essenziale delle istituzioni (modelli tematici e formali, procedimenti retorici, circuiti sociali e culturali) che ne regolano la produzione e da iniziali esperienze di contestualizzazione dei testi. L'analisi di tali testi permette di rilevare anche le inesauribili risorse della lingua e offre occasione privilegiata per lo sviluppo di abilità linguistiche generali.

 

La scelta dei testi deve tener conto sia degli interessi e delle motivazioni culturali degli studenti, sia di obiettivi più ampi e organici dell'educazione letteraria, dei quali si fa interprete il docente in base alla programmazione. Mediante tale scelta si deve proporre un orizzonte abbastanza largo di cultura, senza pregiudiziali restrizioni di tempo, di spazio e di genere, e quindi tenendo conto dei seguenti criteri:

·      accanto ad opere di epoche relativamente recenti e più affini con la cultura degli studenti, non devono mancare adeguati contatti con testimonianze di altre epoche, anche antiche, per attingere a motivi culturali profondi (memoria di miti e di figure, luoghi ed eventi emblematici);

·      la prevedibile maggiore presenza di opere letterarie italiane non deve ridurre eccessivamente la presenza delle altre culture europee ed extraeuropee. Per il panorama italiano non deve mancare l'interesse per quanto è stato prodotto dalla nostra cultura anche in altre lingue (latino, dialetti, altri idiomi) e a tal fine si possono utilizzare buone traduzioni affiancate agli originali;

·      occorre attingere alla varietà di forme e generi della produzione letteraria, poiché questa si configura come un sistema dotato di proprie istituzioni portatrici di significato; va dato il dovuto spazio alla poesia, nella quale anche la funzione creativa della lingua trova la sua massima espressione.

 

Una lettura varia e articolata di testi letterari richiede anzitutto il ricorso ad adeguate scelte antologiche, come terreno di esercitazione intensiva delle competenze letterarie ed occasione e stimolo alla scoperta di opere intere. La scelta dei testi deve essere organizzata in modo significativo mediante raggruppamenti e percorsi, al fine di far rilevare la persistenza e l'evolversi di temi, motivi e forme nel tempo, nelle diverse culture e nei vari tipi di rappresentazione.

 

La lettura di opere intere costituisce scopo fondamentale dell'educazione letteraria. Quanto alla loro dimensione, la scelta deve essere tale da consentire per ogni anno, d'obbligo, sia la lettura collettiva e guidata di almeno un'opera narrativa intera, sia la lettura più rapida e individuale di altre opere. Circa i loro requisiti di qualità, si deve tenere responsabilmente conto dei seguenti criteri, che sono tra loro interconnessi:

·      la riconosciuta dignità letteraria delle opere;

·      la significatività tematica, in rapporto agli interessi presenti ed educabili negli studenti;

·      le caratteristiche formali e gli aspetti linguistico-espressivi, in relazione alle possibilità di accesso iniziale e a quelle di crescita e di affinamento della comprensione.

 

Si pone altresì l'esigenza di accostare lo studente anche alle espressioni letterarie di maggiore rilievo per valore artistico e per il contributo dato al patrimonio di memorie e di figure simboliche della collettività. In tale ambito, la lettura dei è tradizionalmente presente in questa fascia scolastica per il ruolo svolto dal romanzo nelle vicende della letteratura italiana moderna e per ragioni di prima accessibilità della forma e di varietà e ricchezza di temi. La lettura di questa, come di altre opere di particolare ampiezza e complessità, non va condotta né in modo estensivo e globale (tanto meno per riassunti) per giungere ad un generico inquadramento di contenuto, né perseguendo il disegno di una piena contestualizzazione storico-culturale, obiettivo proprio di una fase più matura: tale lettura deve seguire opportunamente itinerari selettivi che mettano in evidenza aspetti significativi dell'opera e integrarsi nelle altre esperienze di lettura e di educazione letteraria proprie del biennio.

 

INDICAZIONI METODOLOGICO-DIDATTICHE

L'azione educativa da svolgere nel biennio, in ciascuno dei tre settori in cui si articola la disciplina, costituisce una coerente continuazione di quella svolta nei precedenti gradi scolastici: essa ripropone in un nuovo ciclo gli stessi percorsi fondamentali della disciplina, con lo scopo non solo di consolidare i risultati già conseguiti dagli studenti, ma di far loro raggiungere livelli chiaramente più avanzati, in relazione alle accresciute capacità e ai maggiori bisogni della loro età.

Per il raggiungimento degli obiettivi indicati si richiede in ogni caso che preliminarmente si compia la verifica dei livelli di partenza nei vari ambiti di attività, rilevando in particolare: quali abitudini linguistiche il singolo studente abbia derivato dal suo contesto socio-culturale, quale grado di competenza abbia raggiunto nella comprensione e nella produzione dei testi e nelle conoscenze metalinguistiche.

Considerata la collocazione dell'insegnamento dell'italiano nel quadro più ampio dell'educazione linguistica e la trasversalità che questa assume nell'intero processo formativo e di istruzione, in sede di programmazione collegiale vanno stabiliti concreti collegamenti con tutte le discipline, in termini di obiettivi comuni e di procedimenti operativi, per lo sviluppo delle capacità e delle conoscenze relative al linguaggio. Intese particolari vanno instaurate tra l'insegnamento dell'italiano e quello delle altre discipline linguistiche per gli obiettivi di apprendimento, i contenuti e i metodi che ne accomunano la didattica.

Per quanto riguarda la distribuzione della materia nei due anni, si segnala che non sono stati proposti percorsi vincolanti: spetta alla programmazione indicare quali strategie adottare e quali itinerari seguire per garantire la gradualità, l'organicità e la produttività dell'azione didattica. Spetta parimenti al docente stabilire raccordi e connessioni tra singole attività, per evitarne la rigida separazione e per non frammentare gli apprendimenti.

 

Abilità linguistiche

Tutte le attività per lo sviluppo delle abilità linguistiche, sia orali che scritte, vanno specificamente previste e programmate. A tale scopo vanno pienamente utilizzate l'interazione comunicativa in classe e le attività di studio, in quanto occasioni concrete per un esercizio finalizzato delle abilità.

Riguardo alla comunicazione orale, è necessario che il docente faccia emergere l'importanza che in questa hanno i vari fattori situazionali, facendone oggetto di osservazione e guidando i comportamenti degli studenti nelle diverse forme di scambio comunicativo. Tutti i componenti della classe vanno coinvolti in tali scambi. E' particolarmente importante utilizzare la cosiddetta 'interrogazione' innanzitutto come occasione per l'esercizio dell'esposizione orale, distinguendo perciò tale aspetto dal fine della valutazione.

Si richiama l'attenzione sul fatto che, nell'uso orale, il comportamento comunicativo e linguistico tenuto dai docenti nello svolgimento delle attività didattiche costituisce la fonte e il modello più diretto per gli studenti.

Nella pratica della lettura è essenziale attivare le diverse strategie e modalità, alternandole e sottolineandone i diversi caratteri, e accertarsi che lo studente acquisisca la capacità autonoma di applicare tali modalità alle diverse tipologie dei testi e alle finalità della lettura.

Si segnala che è particolarmente utile avviare gli studenti a frequentare strutture e luoghi (biblioteche, librerie, archivi e simili) che favoriscono la lettura come attività autonoma e permettono anche di soddisfare interessi personali.

Per quanto riguarda la scrittura si sottolinea che le tecniche di produzione sono oggetto di insegnamento esplicito e che pertanto occorre mettere al centro dell'attenzione didattica il complesso di fasi e di operazioni attraverso le quali il testo prende forma definitiva e adeguata agli scopi comunicativi. Anche la correzione dei testi prodotti va considerata come parte del processo di addestramento alla scrittura e a tal fine lo studente deve essere educato altresì all'autocorrezione.

Ai fini della valutazione vanno considerati tutti gli aspetti del processo di scrittura sopra indicati, e perciò negli elaborati vanno verificate sia la presenza di informazioni, conoscenze ed elaborazioni personali, sia la correttezza formale, sia la rispondenza alle istruzioni compositive impartite.

 

Riflessione sulla lingua

La riflessione sulla lingua, nelle sue molteplici direzioni, non va concepita a fini meramente normativi o sussidiari all'uso, ma va invece rivalutata come fondamentale forma di indagine sul rapporto fra i contenuti di pensiero e le forme linguistiche e sulla realtà della comunicazione. Tale attività deve ora mettere a frutto le maggiori capacità di astrazione e le potenzialità di pensiero ipotetico deduttivo dello studente, perché l'analisi della lingua sia anche sede e occasione per accostarsi a problemi più generali riguardanti i processi di conoscenza e di simbolizzazione affrontati in altri campi disciplinari.

Sotto il profilo del metodo è necessario porre come oggetto concreto di osservazione il sistema linguistico, attraverso itinerari ordinati e collegamenti con l'uso, evitando il prevalere di esposizioni di teorie e l'assunzione rigida di un unico modello.

E' indispensabile altresì confrontare e raccordare metodi e terminologie con quanto si apprende nella scuola media e nell'insegnamento delle altre lingue.

 

Educazione letteraria

La lettura e l'interpretazione dei testi letterari si fondano prioritariamente sull'analisi diretta delle forme del testo. Bisogna pertanto educare lo studente a cogliere una parte essenziale del significato del testo osservandone concretamente la lingua nei suoi diversi livelli e gli altri aspetti formali. Nel condurre tale analisi sono da evitare sia l'esposizione di teorie fine a se stessa, sia gli eccessi di tecnicismo che la condurrebbero ad operazione meccanica.

E' altresì necessario collocare l'opera nel suo contesto, ossia 'storicizzarla', senza tuttavia ricorrere ad inquadramenti storiografici ingombranti. Partendo dai segnali interni all'opera stessa, vanno introdotti riferimenti alla personalità e ad altre opere dell'autore e sviluppati essenziali confronti con altre testimonianze coeve e di altra epoca, nonché con la cultura e le esperienze proprie del lettore e del suo tempo.

Per le opere in traduzione risulta molto utile mettere a confronto diverse traduzioni di uno stesso originale, specialmente se questo è in una lingua nota allo studente.

L'esperienza sui testi letterari si avvantaggia e si arricchisce notevolmente tramite opportuni collegamenti e raffronti con manifestazioni artistiche di altro tipo, quali quelle figurative, musicali e filmiche: vengono così in evidenza le analogie e differenze e i reciproci apporti di forme, temi e rappresentazioni simboliche.

 

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ISTITUTI TECNICI 

Triennio

ITIS-ITC

(DM 09/03 1994)

 LINGUA E LETTERE ITALIANE

Per l'insegnamento della lingua e della letteratura italiana nel triennio, il docente, nelle tre ore settimanali di lezione a sua disposizione, dovrà adottare quei percorsi programmatici e quelle metodologie che meglio giovino a rafforzare negli allievi la padronanza del mezzo linguistico e la conoscenza sufficientemente articolata del panorama storico-letterario, ricorrendo ad essenziali ed insostituibili letture di testi di grandi autori, tali da suscitare interesse ad ulteriori approfondimenti.

Permane la necessità di proseguire anche in questa fascia scolastica, secondo precise linee programmatiche, obiettivi di consolidamento e avanzamento nel campo delle competenze e delle conoscenze linguistiche generali.

 

FINALITA'

Finalità della disciplina, che emergono specificamente nel triennio, sono:

1. la consapevolezza della specificità e complessità del fenomeno letterario, come espressione della civiltà e, in connessione con le altre manifestazioni artistiche, come forma di conoscenza del reale anche attraverso le vie del simbolico e dell'immaginario;

2. la conoscenza diretta dei testi sicuramente rappresentativi del patrimonio letterario italiano, considerato nella sua articolata varietà interna, nel suo storico costituirsi e nelle sue relazioni con altre letterature, soprattutto europee;

3. la padronanza del mezzo linguistico nella ricezione e nella produzione, orali e scritte, commisurate alla necessità di dominarne anche gli usi complessi e formali che caratterizzano i livelli avanzati del sapere nei più diversi campi;

4. la consapevolezza dello spessore storico e culturale della lingua italiana.

 

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Gli obiettivi da perseguire nel triennio si pongono in linea di continuità con quelli raggiunti nel biennio, rispetto ai quali si caratterizzano per i livelli di maggiore complessità e di più ampia articolazione riguardo sia allo sviluppo delle capacità sia all'acquisizione delle conoscenze.

Essi fanno riferimento a tre settori:

a) analisi e contestualizzazione dei testi;

b) riflessione sulla letteratura e sua prospettiva storica;

c) competenze e conoscenze linguistiche.

 

Tale suddivisione non costituisce ordine di priorità, né per l'importanza né per propedeuticità, in quanto tutti gli obiettivi sono strettamente connessi tra loro e vanno tenuti contestualmente presenti nel corso dei tre anni.

L'indicazione dei traguardi va riferita alla conclusione del percorso triennale. Il loro raggiungimento sarà graduale, attraverso il variare dei contenuti trattati e delle attività didattiche proposte.

a) Analisi e contestualizzazione dei testi.

Lo studente dovrà essere in grado di analizzare e interpretare i testi letterari, dimostrando di saper:

1. condurre una lettura diretta del testo, come prima forma di interpretazione del suo significato;

2. collocare il testo in un quadro di confronti e relazioni riguardanti: le tradizioni dei codici formali e le "istituzioni letterarie"; altre opere dello stesso o di altri autori, coevi o di altre epoche; altre espressioni artistiche e culturali; il più generale contesto storico del tempo;

3. mettere in rapporto il testo con le proprie esperienze e la propria sensibilità e formulare un proprio motivato giudizio critico.

 

b) Riflessione sulla letteratura e sua prospettiva storica.

Lo studente dovrà dimostrare di:

4. riconoscere, in una generale tipologia dei testi, i caratteri specifici del testo letterario e la sua fondamentale polisemia, che lo rende oggetto di molteplici ipotesi interpretative e di continue riproposte nel tempo;

5. riconoscere gli elementi che, nelle diverse realtà storiche, entrano in relazione a determinare il fenomeno letterario;

6. conoscere ed utilizzare i metodi e gli strumenti fondamentali per l'interpretazione delle opere letterarie;

7. saper cogliere, attraverso la conoscenza degli autori e dei testi più rappresentativi, le linee fondamentali della prospettiva storica nelle tradizioni letterarie italiane.

c) Competenze e conoscenze linguistiche.

Lo studente dovrà essere in grado di:

8. eseguire il discorso orale in forma grammaticalmente corretta, prosodicamente efficace e priva di stereotipi;

9. affrontare, come lettore autonomo e consapevole, testi di vario genere, utilizzando le diverse tecniche di lettura (esplorativa, estensiva, di studio) in relazione ai diversi scopi per cui si legge;

10. produrre testi scritti di diverso tipo, rispondenti alle diverse funzioni, disponendo di adeguate tecniche compositive e sapendo padroneggiare anche il registro formale e i linguaggi specifici;

11. saper oggettivare e descrivere le strutture della lingua e i fenomeni linguistici, mettendoli in rapporto anche con i processi culturali e storici della realtà italiana, con le altre tradizioni linguistiche e culturali e con gli aspetti generali della civiltà odierna.

 

CONTENUTI

Terzo, Quarto e Quinto Anno [3, 3 e 3 ore]

I contenuti della disciplina sono individuati su due versanti - letterario e linguistico - distinti solo per chiarezza espositiva, in quanto esiste tra essi, in molte fasi dell'operare didattico, una stretta connessione.

 

A. Versante letterario.

Oggetto dello studio letterario è il patrimonio della letteratura italiana, nella visione e cognizione che di esso ci offrono la ricerca scientifica e il dibattito critico più aggiornati.

Sono contenuti di apprendimento sia la conoscenza di autori e opere, sia più generali conoscenze relative al fenomeno letterario nel suo storico costituirsi e all'attività critica che lo affianca.

1. Autori e opere

La vastità del patrimonio letterario italiano e la pluralità e l'ampiezza degli obiettivi e di conoscenza connessi con lo studio di esso impongono che si dia ordine e dimensione ai contenuti. Tra questi è indispensabile compiere delle scelte, le quali devono in ogni caso rispondere a criteri di importanza e di organicità e richiedono perciò la costruzione di percorsi di studio.

Tale costruzione è affidata alla programmazione del docente, il quale trova spazi di libertà nell'organizzare il disegno complessivo, nel dosare le preferenze per temi e filoni della produzione letteraria e nell'individuare in dettaglio gli autori e i testi sui quali si fonda il proprio progetto. In tale disegno devono comunque trovare posto i testi fondamentali della nostra letteratura, i quali costituiscono un patrimonio consolidato di cui va assicurata la conoscenza nelle nuove generazioni. Accanto ad essi, altri testi, di autori italiani e stranieri, dovranno essere presenti per dare consistenza e sviluppo agli itinerari prescelti.

Per le epoche fino all'inizio del Novecento i percorsi devono comprendere opere - da leggere per parti significative e dove possibile per intero - di Dante, Petrarca, Boccaccio, Machiavelli, Guicciardini, Ariosto, Tasso, Galilei, Goldoni, Alfieri, Parini, Foscolo, Leopardi, Manzoni, Carducci, Pascoli, D'Annunzio, Verga, Pirandello, Svevo.

Alla Divina Commedia, per il suo valore fondante nella tradizione letteraria italiana, e per la sua influenza sull'intera cultura occidentale, va assicurata una presenza rilevante nel corso di tutto il triennio. Nel primo anno deve compiersi lo studio di una congrua e organica scelta di canti, tratti dall'intera opera e da leggersi integralmente. La lettura del poema dovrà essere ripresa e arricchita negli anni successivi all'interno dei percorsi programmati. Complessivamente dovranno essere letti non meno di venti canti.

Per l'epoca successiva all'inizio del Novecento, alla quale bisogna riservare pari attenzione, non vengono specificati nomi e filoni della nostra letteratura, ma devono essere prese in considerazione, sempre mediante una conoscenza diretta dei testi, le espressioni salienti ed altre che con esse meglio documentano le profonde e varie tendenze innovative, in particolare la ricerca di nuovi linguaggi poetici e di nuove tipologie narrative e teatrali.

Nel complesso delle attività di studio si colloca anche la lettura individuale, da parte dello studente, di opere intere. A tal fine lo studente sceglierà per ciascun anno tre opere in una lista, predisposta dal docente, che comprenda testi di narrativa, poesia, teatro, saggistica, a preferenza di autori moderni, con significativa presenza di quelli stranieri.

2. Conoscenze generali e inquadramento storico.

Sono contenuti della riflessione sulla letteratura le conoscenze relative:

- ai concetti di "testo, "tipologia dei testi" e "testo letterario";

- alle "istituzioni letterarie": procedimenti retorici, forme e tradizioni metriche, "generi" e codici formali;

- alle relazioni tra la produzione letteraria e la società: centri di produzione e diffusione, circuiti sociali, modalità di trasmissione e ricezione;

- all'attività critica che affianca la creazione letteraria e ne condiziona la fortuna: poetiche e teoriche estetiche, saggistica critica e storiografia (con i suoi canoni, le sue periodizzazioni e le categorie operative, quali i concetti di "Umanesimo", "Rinascimento", "Età Barocca", "Illuminismo", "Romanticismo", "Verismo" ecc.);

- ai rapporti tra la letteratura e le altre manifestazioni artistiche: arti figurative, architettura, musica, spettacolo e in particolare, per l'epoca più recente, cinematografia e radiotelevisione.

Tali conoscenze sono direttamente implicate nelle operazioni di lettura dei testi o costituiscono elementi essenziali per giungere alle necessarie ricomposizioni delle esperienze di lettura in quadri storici complessivi.

Allo scopo di orientare nell'ordinamento della materia e di assicurare un procedere sufficientemente omogeneo dei corsi nell'ambito nazionale, si richiede che l'assetto

 

generale dell'insegnamento rifletta nell'insieme le seguenti scansioni temporali:

Terzo Anno: dalle origini alla fine del Cinquecento;

Quarto Anno: dalla fine del Cinquecento all'unificazione nazionale;

Quinto Anno: dall'unificazione nazionale ad oggi.

 

B. Versante linguistico.

Lo sviluppo delle competenze e delle conoscenze linguistiche trova i suoi contenuti nelle seguenti operazioni, che si connettono con le attività di studio e con l'intera tematica proposta dalla disciplina:

·      la pratica dell'esposizione orale in forme che raggiungano un buon livello di organicità, di proprietà e di correttezza formale e abituino sia alla sinteticità, sia all'analisi argomentata;

·      la pratica estesa e organizzata della lettura, da esercitare nelle sue diverse forme, sia e ampiamente sui testi letterari e di commento ad essi, sia su testi di altra natura che vengano implicati dal progetto dei percorsi di studio:

·      la pratica della produzione scritta, da esercitare in forme varie, che abituino ad elaborare testi di diversa funzione e su argomenti di diversa natura e che possono essere così esemplificate:

·      schematizzazione per punti e in forma concisa, che mettano in evidenza la struttura di ragionamenti, discorsi, tesi,desumibili da testi scritti ed orali;

·      riassunti, entro spazi definiti, di singoli testi e sintesi di dati e concetti da più testi, con corrette citazioni e riferimenti alle fonti;

·      commenti a testi che comprendano note esplicative puntuali (linguistiche, formali di contenuto), linee interpretative e giudizi critici;

·      componimenti che sviluppino argomentazioni su tema dato, secondo funzioni determinate (informare, dimostrare, persuadere, ecc.) e secondo regole compositive indicate o progettate in proprio;

·      elaborazioni creative sulla base di esperienze personali e di cognizioni riferibili ai modelli letterari studiati;

·      l'analisi di strutture, soprattutto sintattiche e semantiche, della lingua italiana, rilevate nei testi e nell'uso (comune e specialistico) e osservate anche attraverso comparazioni con altre lingue, compresi i dialetti;

·      l'acquisizione di dati essenziali sulle vicende linguistiche italiane messe in rapporto con i fatti culturali e storici, con particolare attenzione per la "questione della lingua", strettamente intrecciata nei secoli alla problematica letteraria, e per la comunicazione nella società dell'Italia contemporanea.

 

INDICAZIONI DIDATTICHE

Per l'attuazione dell'insegnamento della disciplina sono fortemente chiamate in causa la professionalità e la responsabilità del docente, il quale in sede di programmazione deve realizzare il proprio progetto di studio della materia.

Sul versante letterario, in vista degli obiettivi stabiliti e dei vincoli posti sui contenuti, si rende necessario individuare e seguire dei "percorsi" di studio.

Rispetto alla prassi, assai diffusa, di seguire l'avanzare dell'intero fronte della produzione letteraria secondo una lenta e rigida cronologia discendente, per innestare via via su di essa la lettura dei testi, il criterio dei percorsi consente infatti di:

·      giungere a un più immediato accostamento ai testi;

·      istituire più significativi e puntali collegamenti con altre letterature, straniere e con altri ambiti disciplinari.

Ogni percorso può porre al centro un momento particolarmente significativo di un determinato tema di studio e ricollegare momenti precedenti e successivi, mettendo in evidenza aspetti di continuità, fratture e riprese e spesso anticipando anche la conoscenza di epoche più vicine al lettore.

La costruzione dei percorsi può essere guidata dal criterio di seguire sviluppi formali o tematici o storico-culturali. A titolo puramente indicativo se ne danno qui alcuni esempi.

Un percorso di studio sulle forme potrà riguardare la tradizione della lirica, e potrà porre al centro Petrarca e collegare da una parte la lirica trobadorica e stilnovistica e dall'altra il petrarchismo cinquecentesco.

Un percorso di tipo tematico può essere costruito sul topos del viaggio nell'oltretomba. In tal caso il percorso può investire in modo significativo , ma non esaustivo, la Divina Commedia e correlare ad essa altri testi delle culture classica, biblica, medievale, con aperture anche ad autori di epoche successive e con accostamenti alle espressioni iconografiche.

Un percorso di tipo storico-culturale può riguardare la situazione della letteratura italiana nel secondo dopoguerra (anni '50 e '60). Saranno presi in considerazione testi letterari italiani e stranieri di prosa e di poesia e ad essi saranno affiancate testimonianze del mondo editoriale e delle comunicazioni di massa, documentazioni relative al cinema e alle arti figurative e più in generale alla situazione culturale e sociale del tempo.

L'esigenza di più ampio movimento, oltre le scansioni annuali del programma, può essere soddisfatta da percorsi di studio di sviluppo biennale o anche triennale.

L'organizzazione dello studio per percorsi deve in ogni caso consentire di:

·      far compiere un'esperienza concreta del fenomeno letterario, attraverso la conoscenza diretta di un'ampia varietà di opere significative, appartenenti a generi e ad epoche diversi, e un'adeguata riflessione sulle problematiche della letteratura ;

·      far pervenire a una visione complessiva delle tradizioni letterarie italiane nel quadro dei processi storico-culturali della nostra società e, per sommi tratti, di quella europea.

 

Si richiama l'attenzione sulla centralità delle operazioni di lettura diretta dei testi. Per i testi su cui si compirà una lettura antologica, la scelta, all'interno dell'opera intera, dovrà investire unità testuali che consentano di cogliere aspetti significativi dell'opera e di correlarla al sistema letterario e al contesto culturale.

 

Per il versante linguistico, si segnala che tutte le attività connesse con lo studio letterario e che da questo possono scaturire danno continue occasioni per esercitare le capacità linguistiche degli alunni e per ampliare le loro conoscenze sulla lingua, con osservazioni sia sull'uso sia sulla dimensione storica di essa. Ma tale esercizio e tale ampliamento di conoscenze richiedono di essere condotti e seguiti con istruzioni e interventi specifici di cui occorre tener conto nella programmazione.

Le esperienze di lettura compiute nell'ambito di questa disciplina, per quanto debbano essere affiancate e integrate dalle letture compiute in altri ambiti disciplinari, costituiscono pur sempre il fondamento principale per la formazione di un lettore autonomo e consapevole, capace di riflettere sulla forma del testo.

E' altresì obiettivo fondamentale che nel corso del triennio l'alunno giunga a padroneggiare, nei termini indicati nei paragrafi precedenti, la produzione scritta, la quale peraltro si lega strettamente, come è noto, alle altre forme di pratica della lingua.

Si sottolinea che il tipico "tema", componimento di più ampio respiro, indicato nella lista delle forme di produzione scritta, richiede particolari istruzioni per la sua preparazione e realizzazione e deve essere comunque affiancato e integrato dalle altre forme di addestramento, più direttamente connesse alle utilizzazioni che la scrittura trova nelle attività di studio e di lavoro.

Si richiama altresì l'attenzione sul fatto che lo sviluppo delle capacità di esposizione orale richiede uno specifico addestramento e che tale pratica non va quindi confusa con quella dell'"interrogazione" orale come forma di verifica e occasione di valutazione dell'alunno.

Per quanto riguarda più precise indicazioni didattiche, la consapevolezza del progetto da parte dello studente consente di integrare la parte propositiva ed espositiva del docente (lezione frontale) con interventi più precisi, quali:

·      l'addestramento a un corretto lavoro di analisi e interpretazione;

·      la discussione collettiva con domande che sollecitino il confronto delle interpretazioni;

·      il laboratorio di analisi attraverso schede guida.

Gli strumenti didattici tradizionali (libri in adozione o consigliati) vanno integrati con l'adeguata utilizzazione del patrimonio librario e di altro genere (audio- visivi, software didattico) a disposizione della scuola e, all'occorrenza, con riproduzione di documenti originali relativi a specifici momenti dell'attività di studio. Si faciliterà inoltre la frequentazione di biblioteche, archivi, musei e altri luoghi di ricerca.

Si segnala l'alto valore educativo dell'apprendimento a memoria dei testi poetici, allo scopo di dare risalto ai valori fonici e ritmici del testo e per favorire l'approfondimento interiore del loro significato.

 

La verifica e la valutazione

Le verifiche dell'apprendimento avvengono fondamentalmente attraverso forme di produzione orale e scritta.

Sono forme di verifica orale:

·      il commento orale a un testo dato, secondo istruzioni sul tempo da impiegare e sul linguaggio appropriato;

·      l'esposizione argomentata, con caratteri di coerenza e consistenza, su argomenti del programma svolto;

·      il colloquio per accertare la padronanza complessiva della materia e la capacità di orientarsi in essa;

·      l'interrogazione per ottenere risposte puntuali su dati di conoscenza.

 

Sono forme di verifica scritta:

·      il riassunto secondo parametri di spazi e di tempo;

·      test di comprensione e conoscenza con risposte aperte e chiuse;

·      il commento a un testo dato, secondo istruzioni sullo spazio da occupare e sul linguaggio appropriato;

·      il componimento che sviluppi argomentazioni con coerenza e completezza.

 

La valutazione deve tener conto dei seguenti elementi:

·      la conoscenza dei dati;

·      la comprensione del testo;

·      la capacità di argomentazione e rielaborazione personale;

·      la capacità di orientarsi nella discussione sulle problematiche trattate;

·      la capacità di cogliere elementi essenziali di una lettura compiuta o di una esposizione;

·      la capacità di controllo della forma linguistica della propria produzione orale e scritta.

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ISTITUTI PROFESSIONALI

TERZO ANNO

Ministero della Pubblica Istruzione

Direzione Generale dell'Istruzione Professionale

Programma di Italiano per il terzo anno di qualifica
degli Istituti Professionali

pubblicato sul Supplemento ordinario n.31 alla G.U. n.36 del 13 Febbraio 1997

 

Premessa

La peculiarita' del III anno nel sistema formativo dell'istruzione professionale consiste nel porsi al tempo stesso come anno terminale per coloro che intendono immettersi direttamente nel mondo del lavoro, sulla base della 'qualifica' professionale ottenuta, e come anno propedeutico per tutti gli altri studenti (la maggioranza) che decidono di continuare gli studi e ai quali si aprono opzioni diversificate: il proseguimento nei corsi biennali post-qualifica e nei corsi regionali di formazione professionale, o il passaggio, con prove integrative, a corsi affini di altro ordine.

In tale anno, inoltre, per la evidente necessita' di una piu' spiccata caratterizzazione del curricolo verso una piu' specifica professionalita' di base, si restringe la cosiddetta 'area comune' (o di formazione generale) a favore di un piu' chiaro rafforzamento dell'area di indirizzo.

A molte delle discipline presenti nel curricolo del III anno si affida quindi la responsabilita' di corrispondere a finalita' formative differenziate e complesse, che soddisfino sia la formazione generale di chi decide di uscire, almeno per il momento, dal sistema scolastico, sia la necessita' di una preparazione tecnica adeguata al proseguimento degli studi.

L'insegnamento dell' italiano, al quale, per statuto epistemologico, compete l'impegno di perseguire finalita' specifiche in merito al consolidamento delle abilita' linguistiche e delle capacita' di riflessione sulla lingua, oltre che il compito di realizzare obiettivi articolati per quanto riguarda l'educazione letteraria, si colora in questo anno anche di connotazioni funzionali alla preparazione professionale che si va costruendo attraverso il curricolo.

La flessibilita' dei programmi adottati nel biennio per l'italiano per una necessaria esigenza di unitarieta', che favorisca possibilita' reali di orientamento, consente, e' vero, di costruire percorsi didattici funzionali alla specificita' dei curricoli (ed e' auspicabile che cio' avvenga, soprattutto negli istituti professionali), ma e' al III anno che si impone l'obbligo di educare gli alunni a saper padroneggiare il linguaggio (sia nella forma orale che scritta) anche in funzione della professionalita' cui si stanno, attraverso la scuola, avviando.

Occorrera' pertanto inserire all'interno della programmazione un settore di attivita' (da pensare e realizzare con la collaborazione di colleghi che insegnano discipline di indirizzo) a tale scopo finalizzate.Tali attivita' saranno funzionali alla preparazione degli allievi sia nei confronti delle prove finali di qualifica ('strutturate' in maniera interdisciplinare o pluridisciplinare) sia per il proseguimento degli studi in un biennio post- qualifica (nel quale e' prevista dai programmi vigenti una cura particolare per 'lo sviluppo della competenza negli usi tecnici della lingua connessi all'indirizzo professionale') attraverso la realizzazione di moduli a tale scopo predisposti.

Tali moduli si inseriranno in maniera organica in un articolato progetto didattico che, sviluppando in maniera circolare e sistemica i tre settori (delle abilita' linguistiche, della riflessione sulla lingua e dell'educazione letteraria), in cui tradizionalmente si articola, a livello epistemologico, l'insegnamento dell'italiano, tenda ad offrire sempre, in ogni percorso proposto, letterario e non, varie e multiformi occasioni per potenziare ed arricchire le abilita' linguistiche degli allievi e la loro capacita' di autonoma riflessione sulla lingua.

In questo modo, il III anno del curricolo professionale, anche per quanto riguarda l'insegnamento dell'italiano, viene a configurarsi come elemento di 'raccordo' fra il biennio iniziale, in cui si perseguono essenzialmente finalita' ed obiettivi di educazione linguistica generale e di orientamento scolastico e professionale, ed il biennio post-qualifica, nel quale all'obiettivo di una piu' specifica professionalizzazione si aggiunge, sul versante linguistico-letterario, quello della 'piena padronanza della variabilita' degli usi linguistici'.

Per quanto riguarda le competenze linguistiche, quelle che si richiedono ad un operatore qualificato capace di autonomia e di riqualificazioni periodiche sono le stesse che necessitano a chi decide di proseguire gli studi; quanto all'educazione letteraria, la promozione del gusto per la lettura, anche di testi letterari, ha ovviamente una valenza propedeutica ad ulteriori studi di letteratura.Va considerato, infatti, che, nel quadro dell'istruzione professionale, la letteratura rappresenta uno spazio alternativo di creativita' ed espressione di pensiero divergente, utile a favorire quelle doti di inventiva, autonomia di pensiero, capacita' di uscire dalla mera ripetitivita', che sempre piu' vengono richieste in diversi settori e a vari livelli lavorativi.La frequentazione ravvicinata di testi che rappresentano, da un lato la dimensione piu' nettamente funzionale, dall'altro, quella piu' libera ed espressiva degli usi linguistici, giovera' inoltre alla consapevolezza della ricca gamma di possibilita' del linguaggio verbale.

I programmi proposti intendono, in tale ottica, offrire ai docenti indicazioni, soprattutto metodologiche, che permettano di evitare il pericolo di una eccessiva frammentazione di tipo antologico, senza per questo costringere a percorsi vincolanti in senso storico-cronologico, utilizzando al meglio, in sintonia con i rinnovati programmi di storia, le soluzioni offerte dalla 'modularita'' dell'organizzazione didattica.

 

Finalita' ed obiettivi

Finalita' ed obiettivi nell'insegnamento della disciplina, sia per quanto riguarda l'educazione linguistica che quella letteraria, sono strettamente correlati a quelli previsti per il biennio iniziale, in un' organica prospettiva di continuita' e di sviluppo delle abilita' e delle capacita' cognitive e operative degli allievi. Sara', quindi, opportuno procedere ad un'attenta verifica delle competenze acquisite per potere avviare una funzionale programmazione.

 

Abilita' Linguistiche

Finalita'

Potenziamento consapevole delle competenze comunicative in vari contesti e settori, soprattutto di tipo professionale.
Arricchimento del patrimonio lessicale.
Rafforzamento della padronanza sintattica.
Acquisizione di autonoma capacita' di lettura.
Sviluppo delle abilita' di scrittura. Obiettivi
Al termine del terzo anno lo studente dovra' dimostrare di essere in grado di :
Strutturare discorsi anche di tipo argomentativo in modo logicamente sequenziale e grammaticalmente corretto.
Leggere testi di vario genere utilizzando tecniche diverse di lettura in relazione agli scopi.
Operare l'analisi dei testi, riconoscendone la struttura e gli elementi caratterizzanti.
Elaborare testi scritti diversificati, funzionali agli scopi e alle situazioni.
Gli alunni dovranno dimostrare di aver sviluppato le competenze indicate soprattutto in contesti specificamente professionali.

 

Riflessione sulla lingua
Ferma restando la necessita' di continuare a perseguire la finalita', gia' indicata nei programmi del biennio della 'acquisizione di un metodo piu' rigoroso anche nell'analisi della lingua' e del suo funzionamento, tra gli obiettivi specifici del III anno non potra' mancare la capacita' di :
Riconoscere con sicurezza le varie parti del discorso e le fondamentali strutture sintattiche.
Operare confronti con le lingue straniere studiate.
Rendersi conto del rapporto fra il pensiero e l'espressione linguistica.

 

Educazione letteraria
Finalita'
L'educazione letteraria, che, comunque, deve supportare quella linguistica in un'ottica di consapevole continuita' con le mete educative del biennio, si propone di :
Sviluppare la capacita' di un autonomo approccio al testo.
Favorire la motivazione e l'interesse personale alla lettura.
Incrementare le competenze di analisi testuale.
Far acquisire la consapevolezza della specificita' dell'espressione letteraria e delle relazioni della letteratura con la tradizione e con i vari fenomeni culturali e sociali.
Obiettivi
Al termine del terzo anno lo studente dovra' dimostrare di :
Aver acquisito la capacita' di comprensione e analisi di una vasta gamma di tipologie testuali.
Formulare commenti motivati e coerenti ai testi letti ( scritti e orali ).
Operare sintesi e trans-codificazioni ( ad esempio da linguaggi visivi a linguaggi verbali ).
Essere in grado di storicizzare un testo letterario inquadrando l'opera nel suo contesto storico-culturale

 

Articolazione modulare

Le finalita' complesse e lo spazio orario riservato alla disciplina rendono piu' che mai necessaria per l'insegnamento dell'italiano nel terzo anno un'articolazione modulare, che risultera' tanto piu' proficua quanto piu' nel biennio precedente l'insegnamento sara' stato orientato in tal senso. L'articolazione modulare consiste nella scansione del piano di lavoro in blocchi di attivita' ( insieme di unita' didattiche ) relativamente autonome e variamente componibili in un sistema coerente, flessibile e adattabile. Assume una notevole valenza formativa in quanto si propone di fornire all'allievo elementi di conoscenza che, senza alcun valore di esaustivita', possano in seguito favorire un autonomo approccio alla disciplina e al sapere in generale. Ogni modulo e' caratterizzato da scelte di contenuti finalizzate a specifici obiettivi didattici; ha una durata prevista ( in linea di massima 15-20 ore di attivita' didattica ) e si conclude con opportune verifiche sommative. Cio' significa che i diversi temi di lavoro si sviluppano in archi di tempo definiti e non necessariamente in sequenza, ma anche in parallelo.
In considerazione della evidente inopportunita' di proporre agli alunni un percorso letterario di tipo cronologico e di operare scelte drastiche fra il periodo iniziale della letteratura italiana e la produzione letteraria piu' vicina a noi ( per la duplice funzione di terminalita' e propedeuticita' del terzo anno di studi ), la scansione modulare dell'insegnamento si presta particolarmente ad affrontare in maniera organica e coerente il problema di una efficace educazione letteraria, seria, formativa e rispondente alle reali esigenze degli studenti dell'istituto professionale. Si presta peraltro anche e soprattutto come metodologia adeguata ad affrontare il compito, prioritario, di un completamento soddisfacente dell'educazione linguistica.

 

Tipologie di moduli

Si sottolinea l'importanza della diversificazione della tipologia dei moduli proposti, cosicche' la pluralita' delle tematiche, dei percorsi e degli approcci metodologici possa corrispondere ai diversi interessi degli allievi.
La loro finalita' comune, che si concretizza poi in obiettivi specifici per ogni modulo, e' quella di una educazione alla comprensione del testo, letterario e non, al gusto della lettura anche come piacere e come gioia, alla capacita' di una corretta comunicazione ed espressione verbale, orale e scritta. In tale ottica, la letteratura non e' l'obiettivo della conoscenza, ma lo strumento ( uno, forse il migliore, fra i tanti possibili ) per il perseguimento delle finalita' indicate. Per questo motivo non si propongono moduli di tipo esclusivamente o prevalentemente letterario, lasciando ai docenti la possibilita' di esercitare le proprie scelte sulla base delle reali esigenze delle classi. Non si propongono, altresi', moduli sistematici di tipo esclusivamente grammaticale, nella convizione che l'abitudine alla riflessione sulla lingua e l'esercizio delle abilita' linguistiche (nel parlato, nella lettura e nella scrittura) non debbano collocarsi nel curricolo in maniera episodica e limitata, ma come attivita' continua, ricorrente, programmata e, irrinunciabilmente, trasversale a tutte le discipline. Cio' non toglie che man mano che si evidenziano nell'esperienza didattica carenze, incertezze, lacune nella formazione grammaticale e sintattica di base, si debba intervenire con tempestivita', inserendo nell'ambito del modulo che si sta svolgendo specifiche unita' didattiche, tese a chiarire le incertezze e a rafforzare la padronanza linguistica degli allievi ( ad es. sull'uso del relativo, dei costrutti sintattici, dei verbi...), aprendo 'finestre', come negli ipertesti.
Anche in considerazione dell'eta' degli allievi e dei loro prevedibili interessi, e' dalla lettura, comunque, sia di testi letterari che di genere professionale o di altro tipo, che occorre prendere sempre l'occasione per sviluppare le abilita' linguistiche, creando gli spazi e le occasioni anche per una riflessione sistematica sulla lingua ( strutture, funzioni, lessico ). Molta attenzione dovra' essere posta allo sviluppo delle abilita' di scrittura, secondo obiettivi programmati e quanto piu' possibile individualizzati (vedi indicazioni metodologiche).
In tale ottica, si propone di curare in corso d'anno lo svolgimento di un modulo di tipo professionale, (della durata di circa 30 ore, eventualmente sviluppato in piu' fasi) e di altri tre-quattro moduli di diversa tipologia, per offrire agli allievi approcci e percorsi differenziati, organici al loro interno e definiti negli specifici obiettivi da raggiungere.
A puro titolo esemplificativo, si suggeriscono alcuni tipi di moduli, ai quali i docenti possano, nella loro attivita' didattica, far riferimento.

1) Modulo di tipo professionale
In relazione alla 'qualifica' da conseguire, un modulo di tipo professionale, dovra' essere sviluppato trasversalmente durante il corso dell'anno scolastico, in collaborazione con gli insegnanti delle discipline di indirizzo, con i quali andranno individuate, nella programmazione del consiglio di classe, forme integrate di intervento, anche nell'ambito dell'area di approfondimento. L'integrazione di piu' insegnamenti tendera' a contestualizzare le varie esercitazioni proposte in specifiche situazioni professionali, ponendo attenzione in maniera armonica sia allo sviluppo di abilita' di tipo tecnico che all'acquisizione dei lessici specialistici e della correttezza formale dell'espressione linguistica.
Tale modulo potra' a titolo esemplificativo indirizzare gli alunni verso la consapevole elaborazione di relazioni, orali e scritte, ossia di testi che si riferiscano a esperienze compiute, incarichi svolti, progetti e ricerche.
La relazione costituisce di per se' un tipo di testo complesso, in cui confluiscono elementi strutturali diversi, dalla descrizione alla narrazione, all'argomentazione. All'organizzazione di dati provenienti da letture e ricerche ( fonti esterne ) o dall'esperienza diretta ( visite aziendali, stages, attivita' di laboratorio, osservazioni sul campo ), che presuppongono un' organizzazione testuale di tipo descrittivo e narrativo, si aggiunge spesso infatti la necessita' di argomentare proposte e scelte operative.
Occorre che il modulo sia sviluppato con criteri di gradualita'. E' opportuno pertanto che l'alunno sperimenti, verifichi e sviluppi l'uso delle necessarie ed opportune tecniche di composizione ( riassunti, schedature, schemi ) in modo funzionale allo scopo.
Nell'ottica di una progettualita' da sviluppare negli allievi potra' essere pianificata, nell'ambito dello stesso modulo anche l'elaborazione di vari altri tipi di testi, a valenza pratica, funzionali alle esigenze proprie delle diverse figure professionali ( istruzioni tecniche; informazioni commerciali e turistiche; comunicati stampa; ricette e menu'; questionari e interviste; verbali di riunioni di lavoro; lettere formali di promozione, ordine, reclamo. ecc.; domande di impiego; stesura di curricula personali, ecc. ).
Un modulo di tale tipo permettera', e' bene sottolinearlo, di perseguire al tempo stesso obiettivi di tipo professionale e tipo linguistico-testuale. In questo ultimo settore i risultati saranno tanto piu' soddisfacenti, quanto piu' ci si avvarra', attraverso una accurata programmazione, della sinergia di altri moduli, in cui attraverso pratiche diversificate di lettura e di scrittura, si persegua l'obiettivo principe di una salda competenza testuale e linguistica ( evidenziando, ad esempio in entrambi i tipi di moduli le caratteristiche dei diversi generi testuali trattati ).

2) Modulo 'per autore'
Attraverso la lettura dell'opera piu' importante ( per intero o a livello antologico ) e di brani di opere 'minori' si ricostruisce il percorso formativo e produttivo di un autore.
Obiettivi caratterizzanti :
Comprendere il rapporto fra l'esperienza personale e storica e la genesi dell'opera.
Considerare le trasformazioni che avvengono nella produzione di un autore.
Prendere in esame il rapporto fra le opere e la 'poetica'.

3) Modulo 'per opera'
Consiste nella lettura integrale ( o comunque estesa ) di un'opera, sulla quale condurre esempi di analisi testuale. La scelta potrebbe orientarsi su testi moderni ( per un' evidente, maggiore familiarita' degli alunni con le tematiche, le strutture sintattiche e con il lessico della letteratura moderna ) o su un classico.
Obiettivi caratterizzanti:
Esaminare gli aspetti strutturali di un testo.
Riconoscere i nuclei tematici e gli aspetti stilistici.
Elaborare ed esprimere giudizi motivati sull'opera.
*Nel caso in cui la scelta di un modulo dei tipi 2 o 3 si orienti su un autore o un'opera che possano considerarsi 'classici', le letture proposte potrebbero essere occasioni per una riflessione su che cosa sia un 'classico' ( modello di un'epoca e di una cultura, coagulo esemplare di idee, valori, modelli culturali ; modello extratemporale ), sulla 'lunga durata' dei classici e sulla memoria letteraria.

4) Modulo 'per genere'
Attraverso una scelta di testi di epoche diverse appartenenti allo stesso genere, il modulo mira ad offrire allo studente l'idea della persistenza e del mutamento nel tempo delle forme letterarie. Viene offerta agli alunni l'occasione di conoscere i 'modelli' della tradizione letteraria italiana ed europea e di avere informazioni sulle trasformazioni avvenute nel costume, nella concezione della vita, nel gusto letterario e nella lingua.
Obiettivi caratterizzanti:
Individuare nei testi le caratteristiche del genere.
Riconoscere le caratteristiche degli autori esaminati nell'ambito del genere.
Riconoscere le analogie, le dipendenze e le differenze fra la moderna produzione artistica e di evasione e i generi letterari del passato.

5) Modulo 'per tema'
Il modulo e' centrato su tematiche ricorrenti nella letteratura italiana e d'oltralpe in varie forme e vari generi ( ad esempio l'amore, l'amicizia, la guerra, la poverta', la condizione femminile.... ).
Obiettivi caratterizzanti:
Riconoscere la 'continuita'' nella tradizione letteraria ( o teatrale, cinematografica...) di tematiche di particolare rilevanza sociale, politica o esistenziale.
Esaminare diverse possibilita' di approccio al tema.
Storicizzare la tematica trattata.
*I moduli dei tipi 4 e 5 mirano a dare il senso della storicita' dei temi e delle forme letterarie. Non forniscono elementi di storia letteraria ma aiutano a comprendere come questa si costruisca a partire dai testi.

6) Modulo letteratura 'di evasione' ( giallo, fantascienza, fantasy, horror, testi di canzoni, ecc.)
Il modulo mira a stimolare la riflessione su generi letterari cosiddetti 'minori' e di consumo, stabilendo confronti tematici e stilistici fra questo tipo di letteratura e quella tradizionale e 'alta'.
Obiettivi caratterizzanti:
Riconoscere gli elementi tipici della letteratura di evasione.
Esaminare le tecniche narrative tipiche del genere.
Saper motivare giudizi di gusto personale.

 

Indicazioni metodologiche

I percorsi prescelti costituiscono sempre e comunque occasione per offrire agli alunni motivazioni e competenze per leggere, comprendere e comunicare in maniera adeguata e consapevole.
A tal fine la programmazione dell'attivita' didattica privilegera' piuttosto l'aspetto qualitativo della formazione che quello della 'quantita'' delle informazioni e dei contenuti proposti, utilizzando in maniera estremamente oculata il 'tempo' a disposizione per i necessari interventi formativi, anche nell'ambito dell'area di approfondimento. La necessita' di offrire 'motivazioni' alla lettura e al sapere e il 'recupero' delle difficolta' linguistiche rappresentano gli impegni didatticamente piu' pressanti e le sfide piu' stimolanti nell'insegnamento dell'italiano.
Sara' opportuno prendere in esame e favorire gli interessi e le espressioni del gusto evidenziati dagli allievi per indirizzarli poi con gradualita' verso letture diverse e piu' articolate, anche attraverso le sollecitazioni possibili offerte da mezzi filmici e multimediali. L'approccio al testo non sara' mortificato da analisi eccessivamente minuziose e ripetitive. E' opportuno offrire in ogni caso esemplificazioni metodologiche di analisi testuale per poi incoraggiare la prosecuzione di una libera lettura del testo stesso. Le letture avranno dunque alternativamente un carattere intensivo (in quanto accompagnate da analisi approfondite ed esercitazioni) ed estensivo (in quanto affidate all'esplorazione autonoma degli allievi). Le conoscenze e competenze che saranno definite come obiettivi specifici di ciascun modulo saranno conseguite attraverso attivita' di riconoscimento, raccolta e confronto di dati testuali.

L'esercizio della oralita' non potra' certamente esaurirsi nel momento della interrogazione, ne' quello della scrittura nel tema-saggio.
Particolare attenzione dovra' essere riservata alla esercitazione scritta (riassunti, schematizzazioni, commenti ), sia in relazione agli argomenti di studio, sia come libera espressione ed argomentazione di idee e sentimenti, anche attraverso opportuni esercizi di 'riscrittura' e 'trans-codificazione'.

E saranno da ricercare e incoraggiare tutte le occasioni in cui gli alunni possano esercitare le loro capacita' di espressione e comunicazione orale, sia in condizioni di immediatezza ed estemporaneita' che in situazioni pianificate di produzione orale, in particolar modo funzionali all'esercizio della professione a cui gli alunni si stanno, attraverso il curricolo, avviando.
Al termine dell'anno, gli studenti, infatti, dovranno aver acquisito una sufficiente padronanza produttiva e ricettiva delle strutture testuali piu' comuni, funzionali alla professione, l'uso dei registri propri della comunicazione tecnica e il controllo del lessico specifico.

Le verifiche saranno inserite in maniera programmata e puntuale nello svolgimento dei moduli, soprattutto attraverso prove strutturate e semi-strutturate, omogenee alle attivita' svolte (questionari, schede di analisi, riscritture ), con particolare riferimento alle competenze di comprensione e analisi testuale. La valutazione riguardera' costantemente e in maniera congiunta sia l'acquisizione di contenuti disciplinari che la correttezza dell'espressione, sul piano lessicale e linguistico, sulla base di criteri univoci, espliciti e condivisi.

 

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ISTITUTI PROFESSIONALI 

BIENNIO POST-QUALIFICA

Decreto Ministeriale 15 aprile 1994

 

PREMESSA AI PROGRAMMI DI ITALIANO E STORIA

Lo svolgimento dei programmi d’italiano e di storia può essere impostato in modo da sviluppare integrazioni redditizie sul piano formativo se centrate non tanto sui contenuti delle due discipline quanto, piuttosto, sulle finalità, sugli obiettivi e sui metodi che possono caratterizzare la programmazione e la mediazione didattica.

L’integrazione metodologica ha tre importanti campi di realizzazione:

- l’analisi dei testi;

- i procedimenti per la costruzione di sintesi parziali a partire da molteplici testi;

- l’educazione linguistica.

Infatti sia al centro dell’insegnamento letterario e linguistico sia al centro dell’insegnamento storico ci sono i testi. Di conseguenza, la necessità di analizzarli è essenziale allo scopo di costruire le competenze della comprensione e quelle della produzione testuale.

 I metodi di analisi della struttura letteraria e linguistica dei testi e i metodi di analisi della struttura storiografica dei testi presentano analogie e differenze che possono garantire il consolidamento delle capacità di lettura grazie alla loro integrabilità, alle loro convergenze e al transfert di competenze e abilità da un campo d’insegnamento all’altro.

L’Integrazione così prospettata è possibile alla condizione che anche la storia sia considerata area disciplinare in cui gli studenti devono fare i conti con i testi che comunicano le ricostruzioni e le interpretazioni storiche.

Sulla base dell’analisi testuale, sia in italiano sia In storia è possibile abituare a costruire le competenze all’uso dei testi, delle informazioni e delle interpretazioni in funzione della produzione di ricapitolazioni, di rielaborazioni, di sintesi parziali, di commenti originali, di argomentazioni.

I due insegnamenti possono avere altri punti di convergenza negli obiettivi afferenti alla capacità di comprensione degli elementi di continuità e mutamento, di persistenze e innovazioni e dell’intreccio di molteplici fattori esplicativi dei fenomeni diacronici studiati nei rispettivi ambiti.

L’analisi testuale è la base su cui i due insegnamenti possono interagire anche in funzione dell’educazione linguistica, se la programmazione e la mediazione didattica in storia prendono di mira gli obiettivi della costruzione di competenze rispetto alla logica del discorso, alla concettualizzazione, all’uso delle terminologie specifiche e rispetto alla formazione delle strutture temporali della comunicazione, competenze che confluiscono nella formazione delle capacità di elaborare testi orali o scritti.

L’organizzazione modulare dell’insegnamento e degli apprendimenti, che viene raccomandata sia in italiano sia in storia, grazie alla flessibilità è anche il metodo più idoneo a stabilire i raccordi e l’interazione tra i due insegnamenti.

 

PROGRAMMA DI ITALIANO

        

Finalità

Le finalità dell’insegnamento di italiano nel biennio post-qualifica prevedono un delicato equilibrio tra esigenze a prima vista divergenti, da un lato si tratta di far conseguire agli allievi una competenza letteraria e storico-letteraria equivalente a quella che si può ottenere al termine di altri indirizzi di studi secondari superiori; dall’altro una cura particolare deve essere dedicata allo sviluppo della competenza negli usi tecnici della lingua connessi all’indirizzo professionale.

 L’apparente contraddizione può essere superata se si porrà agli allievi il traguardo formativo di una piena padronanza della variabilità degli usi linguistici (tema già proposto dal curricolo del biennio iniziale e dell’anno di qualifica), variabilità che essi potranno sperimentare ai due estremi sull’asse che va da un massimo di plurivocità e “opacità (usi letterari della lingua) al massimo dell’univocità e della trasparenza (usi tecnici linguaggi settoriali).

 La divaricazione risulta poi più apparente che reale, se si tiene presente che:        

- la frequentazione dei testi letterari tende a sviluppare attitudini al senso della complessità alla  creatività e alla     flessibilità del pensiero, che appaiono sempre più rilevanti nelle richieste del mondo del lavoro;

- d’altra parte il discorso sui testi letterari (orale e scritto) può e deve avere momenti di precisione definitoria e di rigore argomentativo non dissimili da quanto si richiede in sede di discorso tecnico.

Le finalità dell’educazione letteraria nel biennio terminale muovono da quanto l’allievo deve avere già acquisito nel triennio precedente in termini di capacità di lettura ed analisi dei testi letterari, per approfondire e rendere più organica la dimensione storica della letteratura e della cultura, anch’essa già presente nel curricolo pregresso in termini di prima empirica storicizzazione dei testi (biennio iniziale) e di incontro con alcune grandi opere del passato storicamente contestualizzate (anno di qualifica). In questo biennio si tratta di:

- promuovere il senso della complessità come consapevolezza che non esistono risposte semplici ai problemi conoscitivi, che ogni oggetto può assumere aspetti diversi a seconda dell’angolazione da cui è osservato, che ogni sintesi conoscitiva è una costruzione nell’ambito dell’educazione letteraria; ciò significa sperimentare la molteplicità delle dimensioni di fruizione e di analisi del testo letterario e la pluralità dei legami e intrecci che si possono stabilire tra i settori della storia letteraria, culturale e sociale, senza che un singolo scheda interpretativo univoco possa essere mai considerato esauriente;

- promuovere il senso storico, come apertura a riconoscere la diversità delle esperienze umane e culturali attraverso il tempo e Io spazio, apprezzamento della loro durata (continuità e mutamento), attitudine a riconoscere lo spessore storico dei fenomeni culturali presenti, sensibilità e rispetto per i beni culturali;

- arricchire la disponibilità ad esperienze di lettura numerose e varie.

Le finalità dell’educazione linguistica muovono pure da un insieme di competenze già acquisite nel triennio iniziale su più dimensioni (abilità di base, variabilità degli usi, diverse prospettive testuali) e tendono a sviluppare in particolare la capacità di produzione orale e  scritta nei generi testuali della relazione tecnica (orale e scritta), della relazione come sintesi di conoscenze e analisi letterarie e storico-culturali, del saggio argomentativi (anche in funzione della prova scritta di italiano nell’esame di maturità.

 

Obiettivi di apprendimento

Obiettivi generali di apprendimento dell’educazione letteraria sono:

- l’abito alla lettura autonoma di testi contemporanei e non;

- la padronanza di procedimenti di storicizzazione dei testi letterari attraverso il riconoscimento di caratteristiche formali o tematiche storicamente connotate e la comprensione dei nessi con il contesto sociale e culturale;

- la conoscenza di cornici storico-cronologiche per inquadrare sommariamente i maggiori eventi letterari degli ultimi due secoli.

Altri obiettivi, di livello intermedio, saranno enunciati in riferimento alla tipologia dei moduli di storia letteraria (sezione contenuti dell’educazione letteraria).

Obiettivi di apprendimento dell’educazione linguistica sono:

 - la capacità di svolgere una relazione orale della durata di alcuni minuti, anche sulla base di appunti su un argomento culturale o professionale appositamente preparato;

- la padronanza procedurale delle diverse fasi di redazione di un testo informativo o argomentativo, dalla raccolta delle idee e informazioni alla revisione finale;

- la padronanza delle caratteristiche e tecniche testuali della relazione, intesa come sintesi di conoscenze acquisite da esperienze o fonti molteplici del saggio argomentativo.

 

Educazione letteraria

Contenuti

I contenuti dell’educazione letteraria hanno come orizzonte di riferimento la storia della, letteratura italiana dall’età dell’illuminismo ai decenni più recenti. Tale asse storico non va inteso come svolgimento di una storia della letteratura organica e di ambizioni enciclopediche, ma come Io sfondo su cui articolare moduli di apprendimento che facciano sperimentare agli allievi la possibilità di percorrere l’universo letterario secondo prospettive diverse e la costruzione di sintesi storiche parziali e provvisorie.

In linea di massima nella classe quarta ci si occuperà del tardo Settecento e dell’Ottocento, nella quinta del Novecento; ma l’impostazione modulare consentirà dì attraversare variamente questa scansione cronologica.

Il piano di lavoro sarà articolato in moduli relativamente autonomi e intercambiabili, aggregabili in sequenze varie purché concorrenti al conseguimento degli obiettivi generali indicati e di quelli intermedi enunciati più sotto. Di norma in ciascuno dei due anni scolastici saranno svolti non meno di cinque moduli.

Ciascun modulo fa riferimento a un certo periodo storico, la cui estensione può variare da pochi decenni all’intero arco cronologico considerato nei due anni: è da notare che il senso della storia letteraria e culturale si acquisisce non tanto attraverso una sequenza cronologica uniformemente percorsa, quanto attraverso l’accostamento di testi anche lontani nel tempo, da cui emergono continuità e fratture, innovazioni e persistenze.

La scelta degli autori e dei testi da leggere è lasciata alla libera progettazione degli insegnanti e soggetta al vincolo dell’organicità interna ai moduli prescelti. Gli autori e le opere maggiori della letteratura italiana otto-novecentesca saranno ovviamente presenti,  ma secondo approcci e dosaggi variabili in relazione ai moduli in cui saranno inclusi. E’ anche raccomandata la lettura più o meno estesa di testi di autori stranieri: la conoscenza avanzata di una o più lingue straniere e la collaborazione dei rispettivi insegnanti  dovrebbero consentire anche letture in lingua originale, con o senza traduzione a fronte.

Si indica qui di seguito una tipologia dei moduli possibili la quale non vuole avere carattere esauriente e prescrittivo, ma suggerire la necessaria pluralità degli approcci e dei percorsi:

a)Moduli tematici: sono centrati sui significati che assume uno stesso tema attraverso  opere coeve o di epoche diverse, preferibilmente di generi diversi. Questo tipo di modulo è particolarmente adatto ad orientare una parte dello studio letterario in funzione dell’indirizzo professionale: potranno essere tematizzati, ad esempio, gli atteggiamenti dei letterati di fronte allo sviluppo dell’industria, le immagini letterarie del mondo rurale, la     creazione di stereotipi di figure sociali (l’operaio, l’impiegato), i temi dell’alimentazione o della gastronomia nell’immaginario letterario. Caratterizzano questo tipo di modulo i seguenti obiettivi intermedi:

- storicizzare il tema, comprendendone la funzione nell’immaginario collettivo di un’epoca;

- comprendere le analogie e differenze tra opere tematicamente accostabili;

- riconoscere la continuità di elementi tematici attraverso il tempo e la loro persistenza in prodotti della cultura recente, anche di massa.

 b)Moduli storico-culturali: puntano alla ricostruzione del quadro culturale di un epoca attraverso una campionatura di testi e brani significativi, di carattere sia letterario, sia culturale o documentario. Questo tipo di modulo si presta ad essere integrato con moduli afferenti al piano di lavoro di Storia. E’ caratterizzato dai seguenti obiettivi intermedi: 

- riconoscimento di modelli culturali, poetiche, luoghi tipici dell’immaginario collettivo in una data epoca;

- conoscenza dei centri, luoghi e soggetti dell’elaborazione culturale; a questo proposito una particolare attenzione potrà essere dedicata a quegli elementi che hanno contribuito a dare una fisionomia alla propria cultura locale;

- comprensione dell’intreccio fra fattori materiali e ideali nella storia letteraria e culturale; 

- comprensione degli elementi di continuità e mutamento nella storia delle idee e dello spessore storico che sta dietro i dibattiti di idee attuali.

        

c)Moduli su generi letterari: presentano lo sviluppo di un genere letterario attraverso un arco storico abbastanza ampio. L’attenzione è portata in questo caso sulla permanenza innovazione delle caratteristiche formali, sulla memoria letteraria che agisce negli autori, sul rapporto tra istituzioni letterarie e attese del pubblico. Moduli dedicati al genere romanzo o al genere lirica, possono consentire di fornire un rapido quadro di insieme dei principali sviluppi letterari nell’arco di uno o due secoli. Non va trascurata la possibilità di includere, al margini o al centro del percorso, i generi di largo consumo o “paraletterari”, come il romanzo d’appendice, il “giallo” o il “rosa”, la canzone fino ai derivati non ropriamente letterari come il foto o il teleromanzo.     Caratterizzano questo tipo di modulo i seguenti obiettivi intermedi: 

- comprendere Il rapporto tra caratteristiche di un genere e attese del pubblico;

- riconoscere le scelte stilistiche individuali nell’ambito della codificazione del genere;

- riconoscere persistenze e variazioni tematiche e formali attraverso il tempo nell’ambito del genere;

- riconoscere analogie tematiche e di funzione tra generi della letteratura “alta” e generi della cultura di massa.

        

d)Moduli centrali sul “ritratto d’autore”: mirano alla costruzione del profilo storico-critico di un autore maggiore, attraverso la lettura di un’ampia selezione della sua opera, inclusi esempi del documenti biografici (epistolari, testimonianze). Caratterizzano questo tipo di modulo i seguenti obiettivi intermedi;

- comprendere l’intreccio dei fattori individuali e sociali nella formazione di una personalità letteraria;

 - riconoscere le fasi evolutive nell’opera di un autore;

 - porre un rapporto fra opera e intenzioni di poetica;

 - distinguere fra profilo storico e “autoritratto ideale”;

 - distinguere fra una lettura storicizzante e una lettura attualizzante dell’autore.

 

e)Moduli centrati sull’incontro con un’opera: sono basati sulla lettura di un’opera integrale o di una sua selezione abbastanza ampia da darne un’idea complessiva. In questo caso l’accento non viene posto tanto sulla personalità dell’autore quanto sull’oggetto libro. Caratterizzano questo tipo di modulo i seguenti obiettivi intermedi:

 - incrementare il piacere della lettura;

 - rendersi conto del testo nella sua struttura complessiva e consistenza materiale;

 - applicare analisi tematiche, stilistiche, narratologiche;

 - saper formulare un giudizio motivato in base al gusto personale o a un’interpretazione storico-critica.

In ciascun anno dovrà essere svolto un modulo del tipo a) orientato all’indirizzo professionale; è opportuno che la scelta degli altri sia improntata al criterio della maggiore varietà tipologica possibile.

 

Indicazioni metodologiche

Il materiale per ogni modulo comprenderà :  

- una lista di obiettivi specifici di conoscenze e abilità

- una serie di testi opportunamente “montati” in funzione delle “scoperte” da compiere;

- suggerimenti per le operazioni da compiere sui testi, includenti tracce per una discussione guidata, questionari e griglie di analisi da usare anche per una valutazione formativa “in itinere”;

- suggerimenti sulla forma da dare alla sintesi finale, sistemazione delle conoscenze e interpretazioni acquisite;

- indicazioni per una prova di verifica sommativa.

 Il metodo di lavoro avrà come punto di partenza la lettura e interpretazione di testi: testi e brani letterari, documenti, eventuali brevi brani storico-critici. La lettura sarà occasione di discussione e confronto di ipotesi interpretative. I concetti generali emergeranno come sintesi, guidata dall’insegnante, del materiale letto e analizzato.

L’uso dei testi, manualistici sarà limitato a consultazioni occasionali, oppure fornirà riscontri e integrazioni a quanto già elaborato sui testi originali.

Le attività didattiche saranno variate in funzione delle fasi di lavoro e delle opportunità offerte da ogni argomento, avendo di mira in primo luogo di evitare la monotonia: lettura discussione in classe, lettura individuale eventualmente guidata da questionari e griglie, lavori di gruppo, senza escludere la lezione frontale, intesa soprattutto come introduzione e sollecitazione ed interesse alla lettura, integrazione e raccordo informativo, aiuto a costruire una sintesi conclusiva del modulo.

        

Strumenti di valutazione

Durante lo svolgimento dì un modulo, l’insegnante curerà di verificare passo passo l’acquisizione da parte degli studenti degli obiettivi di abilità e conoscenze previsti e la graduale sistemazione degli elementi interpretativi (valutazione formativa).

Al termine di ogni modulo sarà attuata una valutazione formativa, la quale può assumere forme diverse: dalla tradizionale interrogazione (che dovrà essere impostata secondo un modello omogeneo quanto a numero e tipo dei quesiti per tutti gli studenti), ai questionari scritti, alla relazione di sintesi in forma schematica o discorsiva; particolarmente efficaci possono risultare le prove che richiedono di applicare le analisi e interpretazioni acquisite a testi nuovi per lo studente.

E’ bene ricordare che il tipo di prova usato per la valutazione formativa dovrà essere già noto agli studenti e sperimentato in precedenti occasioni.

 

 

Educazione linguistica

Contenuti

I contenuti dell’educazione linguistica sono le attività direttamente connesse agli obiettivi di apprendimento sopraindicati. Almeno un modulo di apprendimento dovrà essere dedicato all’acquisizione teorico-pratica delle procedure di redazione di un testo informativo o argomentativo. Per l’esercizio della relazione orale e scritta, oltre a utilizzare le occasioni offerte dalle proprie discipline, l’insegnante progetterà brevi moduli in collaborazione con gli Insegnanti delle materie di indirizzo professionale.

Per quanto riguarda il tema-saggio previsto dalle prove di maturità ma non centrale nel programmi dei trienni di qualifica professionale, il biennio post-qualifica può essere ; i1  considerato sufficiente per un addestramento adeguato, che metta a frutto le varie pratiche di scrittura coltivate nell’arco del quinquennio. Il saggio argomentativo è infatti un testo complesso, a cui contribuiscono competenze di scrittura diverse, dalla capacità di stendere appunti e tracce preparatorie a quella di redigere paragrafi chiaramente impostati, a quella di usare adeguati mezzi di coesione testuale e di dare coerenza complessiva ai testo. Possono dunque essere considerate anche come esercizi preparatori tutte le pratiche di scrittura connesse alle diverse materie, incluso lo studio letterario: questionari scritti, redazione di appunti da lezioni orali, relazioni, analisi strutturate. Come sintesi di tutto questo, una serie di appositi interventi didattici richiamerà l’attenzione sulle caratteristiche strutturali del testo argomentativo.

        

Criteri di valutazione

La valutazione formativa richiede che l’insegnante intervenga con correzioni e suggerimenti su ogni produzione scritta (anche breve, occasionale, funzionale) richiesta agli allievi e su almeno alcune produzioni orali di carattere più formale e progettato. Quando tali produzioni sono usate come prove di valutazione disciplinare (relazioni, questionari), è opportuno che la valutazione della prestazione linguistica sia distinta da  quella relativa ai contenuti disciplinari. I criteri di valutazione dovranno essere analitici e resi noti agli studenti, in modo da renderli consapevoli delle proprie difficoltà e dei progressi compiuti. Su questa base si potrà anche favorire l’autovalutazione e la valutazione reciproca tra gli allievi, che favorisce l’attenzione alle proprie prestazioni e quindi il progresso nelle competenze e può consentire economie di temi di lavoro.

La valutazione sommativa verterà ovviamente su prove appositamente predisposte, che in parte potranno coincidere con quelle richieste al termine dei moduli di storia letteraria, di storia o di altre discipline; il tipo di consegna si avvicinerà progressivamente a quello delle prove di esame di maturità La valutazione dovrà avvenire sulla base di griglie analitiche che specifìchino la qualità della prestazione ai vari livelli di competenza, da quelli comuni ad ogni tipo di testo (ad es. correttezza ortografica e morfosintattica, adeguatezza del lessico, coesione testuale) a quelle specifiche del tipo di testo richiesto volta a volta (ad es. uso adeguato di un lessico settoriale, impostazione tecnica o correttiva del discorso, rispetto della consegna) l’uso di una griglia analitica può ridurre la grande variabilità che si riscontra comunemente nelle valutazioni delle prove scritte.

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Aggiornato al : 06-09-13  
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